Meti
Associazione per la tutela di chi ha subito abusi nell'infanzia
Meti nasce dalla consapevolezza che l’argomento abuso sessuale nell’infanzia non può più rimanere relegato nel segreto degli studi degli specialisti delle sofferenze del corpo e dell’anima, o dentro le cartelle processuali dei Tribunali, ma, al contrario, deve essere portato alla luce del sole perché tutti possano sapere di cosa si tratta e, soprattutto, che cosa si può fare per impedire che il fenomeno continui a perpetrarsi incontrastato.
Si rende quindi necessaria un informazione diversa, emotiva, che trasmetta cosa vuol dire per una persona e un bambino o bambina subire violenza da parte di qualcuno: un’educazione al rispetto che si costituisca come pilastro per un nuovo modo di entrare in relazione con sé e con il mondo. Bisogna, quindi, parlare della privazione d’identità che invade l’anima dei bambini abusati, parlare delle difficoltà relazionali e sessuali che derivano dalla violenza.
Il trauma è irreversibile e personale, ma la cognizione del dolore può essere condivisa. Ciò consente ai futuri adulti di portare un peso minore sulla coscienza, perché, inevitabilmente, l’abuso porta con sé sensi di colpa, paure e disagi che l’accompagneranno per tutta la vita. L’esperienza dell’abuso colpisce con tanta forza, causando un trauma tanto profondo da far perdere l’equilibrio mentale fino a portare le persone a vivere situazioni comportamentali a rischio: depressione e attacchi di panico, uso di droghe e alcool, disturbi dell’alimentazione, stati di dissociazione, insonnia, ecc. saranno solo alcuni aspetti che si verranno a creare in età adulta se il trauma subito non viene riconosciuto ed elaborato in maniera adeguata.
Metis è la dea greca della saggezza. Rapita da Zeus, re degli dei, che voleva usarla nella lotta contro i titani, rimase incinta. Un oracolo predisse che se fosse nato un maschio avrebbe superato il padre in potere e in forza.
Allora Zeus, grazie a un incantesimo, trasformò la sposa in una goccia d'acqua e la inghiottì, ma dentro di lui Metis cominciò a creare un elmo e una tunica per sua figlia. Questa attività causò a Zeus un grande dolore al capo. Per liberarlo Hephestus lo colpì con un’ascia bipenne e dalla sua testa nacque Athena, adulta, armata e protetta dall’armatura.
L’ascia bipenne, strumento sacro delle antiche sacerdotesse cretesi, libera il pensiero femminile dalla sudditanza all'uomo. Per noi "Meti" rappresenta un modo diverso di guardare il mondo, perchè Meti usa la sua intelligenza emotiva e la sua esperienza per affrontare la vita: afferra velocemente il senso delle situazioni, crea armonia nell’ambiente in cui vive, utilizza le sue capacità e le sue conoscenze in ogni lavoro che svolge, affronta i conflitti, esteriori ed interiori, usando il dialogo e la meditazione, lavora in gruppo, aiutando i singoli ad individuare le proprie debolezze o i propri punti di forza.
I Nostri Progetti
Ri-Scatti
Uno dei traguardi più difficili da raggiungere per un adulto vittima di abusi in età infantile, è il coraggio di mostrare agli altri le proprie cicatrici. Per questo, Meti, come parte del percorso di terapia che propone ai propri utenti, organizza un’esposizione fotografica informativa, dove nelle immagini compaiono alcune delle ragazze dei gruppi A.M.A. Kore di Milano e Brescia e alcune utenti dell’Associazione A.M.A. di Trento, e non delle modelle che recitano la parte.
In occasione dell’inaugurazione si svolge un incontro informativo, con ospiti vari esperti del settore, tra cui psicologi, sociologi, facilitatori di gruppi A.M.A., ecc.
Il Coraggio della Rinascita
L’obbiettivo principale del progetto è divulgare l’informazione sul tema trattato, con particolare attenzione alla prevenzione e alle terapie attuabili per uscire dal disagio causato dall’evento traumatico, attraverso la realizzazione di incontri di sensibilizzazione. Si tratta di una serie di iniziative mirate ad affrontare il tema dell’abuso nell’infanzia e il trauma che ne deriva.
Il progetto si snoda attraverso 3 o più incontri:
il 1° incontro prevede l’intervento di uno psicologo/psicoterapeuta; il 2° prevede l’intervento di un avvocato; il 3° incontro prevede la presentazione dei gruppi A.M.A. e le altre attività che Meti propone per prendersi cura dei soggetti vittima di abusi.
Non se ne Parla
In Italia siamo assai reticenti a parlare di abusi sull'infanzia, perchè, quando non ci manca il fiato, ci mancano le parole.
"Non se ne parla" è quello che ci ripetiamo di fronte ad argomenti di cui è meglio tacere.
Con questa serie Meti vuole aprire uno spazio di confronto che decostruisce l'immaginario fatto di soli stigmi, per riabilitare i vissuti delle persone abusate in età infantile a cominciare dal lessico e dalle forme di narrazione, alzando il volume delle storie silenziate.
Le Nostre Pubblicazioni
La Bambina che Beveva Cioccolata
Riconoscere la violenza quando avviene non è semplice.
Se la si vive da bambini e la si confonde con l'amore, ancora meno. Può succedere che la si scopra solo a distanza di molti anni e non si riesca a darle né nome né voce.
Il ricordo mancato si manifesta allora attraverso disagi fisici e psichici, sensi di colpa e domande senza risposta che condizionano il presente.
La testimonianza personale di una donna adulta ci aiuta a oltrepassare il confine dell'omertà che circonda l'abuso sessuale infantile alla scoperta di una realtà in cui ritrovare la propria voce diventa ricerca di un equilibrio di vita.
Percorsi di Volo
Reduce dall'esperienza del romanzo, Laura Monticelli cambia genere, passando alla poesia, come forma di espressione dei propri sentimenti.
Il tema generale del disco non si scosta dai temi trattati da Meti, ma si sofferma anche su sentimenti di fiducia verso le persone, la speranza nel futuro, amore e serenità. Attraverso tutte queste emozioni, Laura Monticelli Conetta tramette un messaggio di speranza, tramite la quale è possibile trovare la capacità di migliorare la propria vita, affrontando ogni situazione, anche la più difficile e complessa, anche dopo aver vissuto momenti traumatici, sia nell'infanzia che in età adulta.
Si ringraziano per la partecipazione:
Voci: Fabio Concato, Walter Di Gemma, Wilma De Angelis, Marta Comerio, Daniela Ferrari Boschi, Simone De Rose, Davide Giacon, Rita Guidotti, Cosimo Battista
Musiche. Giuseppe Distaso, Nunzio Dell'Orco, Agostino Dell'Orco, Carlo Zerri
Illustrazioni: Ester Castelnuovo
Ri-Scatti
In seguito alla prima esposizione della mostra, Michele Maggi, presente al convegno come relatore e coinvolto in maniera differente in vicende simili, ha offerto il suo contributo di narratore.
Nasce così l’idea di una condivisione delle proprie storie attraverso un volume di immagini e racconti, che possa essere fruibile al pubblico in modo agevole e che doni alle fotografie una nuova vita, più vicina e intima, che il lettore potrà sfogliare con tutta la tranquillità e il tempo che queste storie richiedono.